CODICE APPALTI 2023: TORNA LA CERTIFICAZIONE PARITÀ DI GENERE
È in Gazzetta Ufficiale una disposizione che sostituisce il quinto e il sesto periodo del comma 7 dell’art. 108 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (Nuovo Codice Appalti).
In vigore una modifica al nuovo Codice dei Contratti, che riguarda la promozione della parità di genere nel settore degli appalti pubblici e prevede premialità in favore delle imprese che adottano (e certificano) politiche tese al raggiungimento della parità di genere.
Le imprese che intendono vedersi riconoscere un maggior punteggio per aver adottato politiche tese alla parità di genere dovranno pertanto dimostrare di essere certificate, non potranno più presentare semplicemente un’autocertificazione.
Il comma 2-bis dell’articolo 6 della legge 3 luglio 2023, n. 87 (pubblicata sulla G.U. n. 155 del 5 luglio e in vigore dal giorno successivo), di conversione del decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51 recante «Disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini
legislativi e di iniziative di solidarietà sociale.» recita: «Al fine di promuovere la parità di genere, le stazioni appaltanti prevedono, nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, il maggior punteggio da attribuire alle imprese per l’adozione di politiche tese al raggiungimento della parità di genere comprovata dal possesso della certificazione della parità di genere di cui all’articolo 46 -bis del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198».
La suddetta norma sostituisce il quinto e il sesto periodo del comma 7 dell’art. 108 del Nuovo Codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36; elimina il riferimento all’obbligo di verifica dell’attendibilità dell’autocertificazione con qualsiasi mezzo.
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